Tra speranzoso e incredulo
Giustin quel libro afferra:
Le carte eran profetiche 36Che a tutti error fan guerra,
Che svelan ne’ primordii
D’umanità il fallir,
Poi l’empio Giuda e il Gòlgota, 40E d’un Iddio il patir.
Gli sconosciuti oracoli
Il dubitante aperse,
E d’Isaia nel cantico 44Lo spirito sommerse.
Legge: — Ascoltate, o popoli, D’ira divina il suon: Io Re del Ciel, di vittime 48Infastidito io son.
Incensi ed inni perfidi Il mio intelletto abborre: Premio di voti ipocriti 52Non mai sperate córre; Sangue le mani grondano, E voi le alzate a me? Tergetele, o miei fulmini 56Diran che Dio ancor è!