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Quindi risponderemo all’infelice
Che corruccioso ti sogguarda e ghigna:
« Degli avi nostri fu consolatrice,
60E nostr’umile pianto udì benigna!
Divine cose il nome suo ne dice;
Per esso in noi più caritade alligna!
Non sappiamo amar Dio fuorchè con Quella,
64Che per noi l’ha nodrito a sua mammella! »
Che sono i monumenti? Iddio non chiede
Statue e colonne, ma infiammati cuori.
È ver, ma i sacri segni alzan la fede;
68Gridan d’età in etade: « Il Ciel s’onori! »
Nobilitan le vie dov’hanno sede;
Collegano i nepoti a’ lor maggiori;
Son degl’ingegni sconfortati al guardo,
72Qual movente a bell’opre, alto stendardo.
Or questo novo segno al vicin tempio
Appellerà ogni giorno i passeggieri:
Quivi la maestà, quivi l’esempio
76Degl’incessanti aneliti sinceri,
Ad ossequio talor costringon l’empio,
L’invaghiscon talor de’ pii misteri;
E s’egli te, Madre d’afflitti, implora,
80Il miri, il tocchi, — ed è tuo figlio ancora!