Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
( 22 ) |
L’ UOMO.
Omnia possum in eo qui me confortat. |
(Philipp. 4, 13) |
Capir non può l’umano spirto quale
Fosse dell’uom la prima, alta natura,
3Pria che i suoi giorni avvelenasse il male.
Ma di natia grandezza un resto dura
Pur d’Adam nel nipote sventurato,
6Che un Dio, piucchè una belva, in sè affigura.
Quel corrucciarsi del suo abbietto stato
È ad un tempo alterigia e sentimento
9Ch’ei pel fango terren non fu creato.
Giocondo del suo pascolo è l’armento,
E se rugge il leon, rugge per fame,
12E quand’è sazio, anch’ei posa contento.