Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/236


( 234 )

Ove son leggi d’equità? Il selvaggio
     Che, simile a Caïno, erra per balze,
     Libero è appena: ogni città è servaggio
     12Sia che regnante scure un solo innalze,
     Sia che, brandita in man di molti, il raggio
     Vieppiù vario ed orrendo intorno balze;
     E chi succede ad atterrata possa,
     16Ladro è che l’arme d’altro ladro indossa.
Ov’è religïon? Di sangue umano
     Fumar fu vista di più Numi l’ara;
     E veggio pur sotto mantel cristiano
     20Egöismo e viltà celarsi a gara:
     L’uom per natura ha ingegno empio e profano,
     Loda il Vangelo, e da lui nulla impara;
     Vuol carità, ma in altri sol la vuole,
     24E tesse a proprio lucro atti e parole.

verità


Non v’inganni, o mortali, un dispettoso
     Filosofar che tutte cose annera:
     Sdegno pur troppo ei sembra generoso
     28Alla infelice de’ maligni schiera:
     Giustificar così cercan l’ascoso
     Senso d’iniquità che li dispera,
     O pur malignan perchè infermi sono,
     32E mertan, non già plauso, ma perdono.