Sai tu perchè negli ultimi momenti
Io, nel parlar delle mie nozze eterne,
Volsi ancora su te sguardi ridenti, 60Come talun che liete cose scerne?
Dalle lor salme l’anime innocenti
Divelte son con voluttadi interne:
Perde per esse il pungol suo più forte 64La regnante sul mondo ira di morte.
Già pria di separarmi dalla spoglia
Dotata fui di vista celestiale:
Schiusa a me ravvisai l’eterea soglia, 68Vestita mi sentii d’angelich’ale:
Tutto mi s’abbellì, fin la tua doglia,
Cui di rado la terra ebbe l’eguale:
Divina luce a me svelava il merto 72Del materno dolore a Gesù offerto.
E vidi allora, o madre mia, che il mondo
De’ rammarichi nostri non è degno:
Vidi che frode e malignar profondo 76Han tal perpetuo fra’ viventi regno,
Che spirto ivi non puote andar giocondo,
Benchè di virtù segua il santo segno:
Compiangendo chi resta in tanta guerra, 80Io mi strappai contenta dalla terra.