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Ma affinchè le tue lagrime pietose
     Grondino più soavi, o madre amata,
     Io ti paleserò cagioni ascose,
     12Per cui sì tosto al ciel venni chiamata:
     Non fu olocausto sol che Iddio t’impose
     Per affinar l’anima tua elevata:
     Di me compassïone alta lo prese,
     16E me sottrarre a sommi affanni intese.

La tempra ch’Egli al fianco tuo mi dava,
     Era tutta d’affetto e d’innocenza:
     Io caldamente i genitori amava,
     20Io gioconda sentìami in lor presenza:
     Il caro guardo tuo mi confortava,
     Qual guardo di superna intelligenza:
     Io d’uopo ognor avea di starti unita,
     24Tu della vita mia eri la vita.

Di congiunti e d’amici altr’alme belle
     Dopo il padre e la madre eranmi care:
     Tanto v’amava, e tanto amava io quelle,
     28Che più tesori io non sapea bramare.
     Il pensier che sorride alle donzelle
     Di rosei serti e nuzïale altare,
     A me non sorridea, temendo ognora
     32Che a te vivrei meno vicina allora.