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Ti piansi, ti piansi
Con alto rammarco,
Per me, pel tuo sposo
D’angosce sì carco!
Ma udii la tua voce
42Parlarmi nel cor.
« Le fere sventure
» Son date a’ mortali,
» Perchè dalla terra
» Dispieghino l’ali,
» Cogliendo le palme
48» Che colse il Signor ».
No, pia, no, gentile,
Per me non sei morta!
Ti veggio, simìle
Ad angiolo sorta,
Il vedovo amico
54E me sostener.
Ti veggio splendente
Di gioie supreme;
Ti veggio accennante
Le sedi, ove insieme
La pace dei forti
60Dovrem posseder!