Io non son quest’egre membra
Di poc’alito captive;
Io son alma che in Dio vive, 12Io son libero pensier.
Io son ente, che, securo
Come l’aquila sul monte,
Mira intorno, e l’ali ha pronte 16Ogni loco a posseder.
Invisibile discendo
Or a questi, or a quei lari;
Bevo l’aura de’ miei cari, 20Piango e rido in mezzo a lor.
De’ lontani veggio i guardi,
De’ lontani ascolto i detti:
Mille gaudii d’altrui petti 24Mi riverberan nel cor.
Essi pur, benchè da loro
Lunge sia mio seno oppresso,
San che li amo, san che spesso 28A lor palpito vicin:
San che sol la minor parte
Di me preda è degli affanni;
San che l’alma ha forti vanni, 32Che il suo vol non ha confin.