Ma in ver di Lodovico io l’amicizia
Ingratamente troppo rimertai,
Fera in quegli anni m’opprimea mestizia, 32Nè a lui la vita abbellir seppi io mai.
Con indulgenza infaticata il pondo
Ei reggea di mia trista alma inquïeta,
E spesse volte da dolor profondo 36A sorriso traeami e ad alta meta.
Per forte impulso de’ suoi cari accenti
Energìa forse conseguii più bella:
Quell’energia perch’uomo infra i tormenti 40Soffoca i lagni, e indomito s’appella.
La facondia, l’amor, la pöesia
Perscrutante e gentil de’ suoi pensieri
Luce nova sovente all’alma mia 44Davan cercando i sempiterni veri.
Quante fïate a’ gravi dubbii miei
Mosse amichevol, generosa guerra,
E me dai libri tracotanti e rei 48Svelse di lor, cui senza Dio è la terra!