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E m’indicò le vie dov’ei solea
     Trar verso sera i solitarii passi,
     E il loco della chiesa ov’ei porgea
     12Preci, me lunge, perchè a lui tornassi.

Sì ch’ogni giorno or qua or là lo veggio
     Smorto ed infermo, e pien di lena sempre,
     Ed in ispirto al fianco suo passeggio,
     16E parmi che sua voce il cor mi tempre.

Negli estremi suoi dì quanto, o Signore,
     Altamente parlommi ei del Vangelo!
     Come esclamò che il rimordeano l’ore
     20A gioie, a larve, e non sacrate al cielo!

Ah, que’ detti m’affidano, e m’affida
     La tua clemenza, e lui beato io spero!
     Ma se ancor dolorasse, odi mie grida,
     24Aprigli i gaudii del tuo santo impero.

Debitor fui di molto a Lodovico:
     Sprone agli studii miei si fea novello;
     Ai dolci amici suoi mi volle amico,
     28E più al suo prediletto Emmanuello1.

  1. Il Principe Emmanuele della Cisterna.