Di tua vita furenti indagatori,
Per laudare o schernir la tua memoria,
Di te narraro i deplorandi errori 204Quasi parte maggior della tua gloria:
Falsato indegnamente hanno i colori!
Del tuo core ignorato hanno l’istoria!
Ugo conobbi, o ingiurïanti infidi, 208E tra’ suoi falli alta virtude io vidi!
E tu, schietta e magnanima Quirina,
Che appien di lui pur conoscesti il core,
Meco ogni dì il rammenti alla divina, 212Infinita pietà del Salvatore:
Come la mia, tua dolce alma s’inchina
Con invitta fiducia e con fervore
A pro del nostro amato, onde con esso 216Veder per sempre Iddio ne sia concesso.
Appagar te non ponno, e me neppure,
Nessun ponno appagar su caro estinto
Funebri canti o funebri scolture, 220Da cui pari ad eroe venga dipinto:
Uopo han di Dio le amanti creature!
A fede e speme han l’intelletto avvinto!
Noi non chiamiamo eroe l’amico andato: 224Amiam, preghiam ch’ei sia con noi salvato!