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Ma ne’ giorni del mio lungo dolore
     Molte vite finìan la mortal traccia,
     159E di batter cessò tuo nobil core.

Duolmi che più non posso infra tue braccia
     Gettarmi alcun momento, e alzare il ciglio
     162In tua paterna, veneranda faccia.

In tutti i dì del mio terreno esiglio
     Pregherò Dio che schiuda a te sua reggia,
     165Se mai fuor ti legasse aspro vinciglio.

Ma te già spero nell’eletta greggia!
     Di là mi vedi, e preghi impietosito
     168Che in tua pace per sempre io ti riveggia.

Perdonami se tardi io t’ho obbedito!
     A tua amistà m’affido, e affido pure
     171Quel diletto mio Porro, a te gradito!

Impetra il fin dell’alte sue sciagure;
     Impetra ch’io con esso e gli altri amici
     174Troviam nel divo Amor gioie secure,

Sì che n’abbian giovato i dì infelici!