« Tu mi garrisci e in un mi riconforte,
Dissi, e poichè alla Chiesa un Volta crede,
96Spezzar de’ dubbii spero le ritorte ».
« Le spezzerai! quegli gridò con fede;
Vedrai che bella fra’ più colti ingegni
99Anco religïosa anima incede!
Nè immaginar che lungo tempo regni
La gloria de’ filosofi or vantati,
102Che fur di scherno e di superbia pregni:
Pochi anni ti prenunzio, e smascherati
Vedrai que’ mille turpi falsamenti,
105Con che in lor carte i fatti han travisati.
Il più splendido autor di que’ furenti,
Che tutto diffamò col vil sogghigno,
108E con tai grazie che parean portenti,
Malgrado i pregi del suo stil volpigno,
E il suo bel Lusignano e sua Zaìra,
111Detto sarà filosofo maligno.
Ei tutti i dì già meno ossequio ispira,
E Francia, ond’ei sembrò tanto dottore,
114Già del mentir di lui parla, e s’adira.