Vidi un’età delle sue forze altera,
E il decimo Leon ne andò festoso,
Intorno ad esso egregi
Cotanti fur di civiltà i cultori. 275Oltremonti ferveano ira guerriera
E furibondo zel religïoso,
Sì che Roma schernìan popoli e regi;
Ma ad onta delle guerre e degli errori,
Di belle arti reìna 280Anzi al mondo brillò Roma divina.
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Voce tonò fra i nobili intelletti;
« Questo è il secol fecondo, in cui gagliarde
E fantasìa e ragione
Le lor potenze spiegano a vicenda; 285Destano, è ver, gli spirti maledetti
Nuove eresìe, ma vieppiù fervid’arde
Zelo di verità nella tenzone,
E fìa che pel Concilio indi più splenda:
Per queste grandi lutte 290Le insorte larve sperderansi tutte ».