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Gloria sorrise all'immortal portento,
     Onde crebbe ogni scritto a mille a mille;
     Non più temuto danno
     Fu il perir de' giovanti, aurei volumi:
     235Ma con sacre faville indi incremento
     Trasser tante malefiche faville,
     Che se qui il ver, là incensi ebbe l’inganno.
     E fur cäosse ancor tenebre e lumi:
     Dei tre veggenti forse
     240All’ombre irate il fatal don rimorse.

                             ................

Vidi un’età delle sue forze altera,
     E l’uom che in lei saldissim’ orma impresse,
     Fu il Ligure che volse
     Su novello emisfer l'armi e la frode
     245Dell’ingorda europea stirpe guerriera:
     Chiese ad Italia che colà il träesse
     Promettendole un mondo, e spregi colse;
     Mosse ad Ispania, e prore ottenne e lode;
     Trovò i promessi regni,
     250E n’ebbe in guiderdon vincoli indegni.