Vidi un’età delle sue forze altera,
E diè prima in Sïonne il maggior raggio:
Fu virtù combattuta
Sotto Romani e Barbari, e s’estese, 95Non per astuzia o gagliardìa guerriera,
Ma per novo in patir, santo coraggio.
Fra dileggi e patiboli cresciuta,
Perdonando a’ carnefici, li prese:
Scandalezzava in pria, 100Poi volgari ed eccelse alme rapìa.
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Voce allor di Cristiani empì le terre:
« Noi Dio sospinge a debellar gli errori!
Finor saggezza umana
Tentò regger le sorti, e fu delirio: 105L’uom dalle colpe è dissennato, e scerre
Non può di verità gli alti splendori,
Se da superbia il cor non allontana,
Se nol consacra ad umiltà e martirio.
Or che la Croce splende, 110A vera civiltà l’uomo trascende ».