Voce sonò di barbare coorti:
« Noi chiama il cielo a restaurar giustizia,
Chè ne mentì il Romano
Impromettendo civiltà e diritti; 75De’ mortali tradite eran le sorti
Per satollar di pochi l’avarizia;
Tutti scettri afferrar non de’ una mano;
Tutti i popoli denno essere invitti!
Oggi infiacchisce Roma, 80Si punisca, a lei spetta oggi esser doma! »
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Gloria sorrise a’ Vandali ed a’ Goti,
Ma fu gloria di spirti usi a furore:
Distrussero un Impero
Che ad un sol giogo i popoli astringea, 85E ferrei gioghi imposero a’ nepoti:
De’ vizi inorridirono al fetore,
Onde il Tebro appestava il mondo intero;
Ma gentilezza insiem credetter rea,
E contro a lei pugnando 90Disonoràr l’insuperato brando.