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Tu che sei tutto amor, la sacra stampa
     Della natura tua nell’uomo imprimi:
     Gagliardo sprone e inestinguibil lampa
     132Tu sei di tutti aneliti sublimi.
     Tu godi quindi se il mio spirto avvampa
     Per que’ tuoi fidi che in virtù son primi:
     Tu godi se fra lor taluni eleggo,
     136E nel lor santo oprar meglio ti veggo.

A me tu dato hai queste fiamme ardenti,
     Con cui desìo de’ petti amici il bene,
     E con cui studïando i tuoi portenti
     140Traggo esultanza, e di capirti ho spene:
     Così caldo sentir più non diventi
     Esca giammai di vanità terrene:
     Mie passïoni in guisa tal governa,
     144Che lode sièno a tua saggezza eterna.

Sempre le temo, e sempre sento ancora
     Che in amar altre cose io troppo m’amo:
     Cieca errò mia bollente alma sinora,
     148E presa fu di sua superbia all’amo.
     Distruggi il suo sentire, o lei migliora;
     O vil torpore, od amor santo io bramo:
     Ah no, non vil torpor, dammi amor santo,
     152Tu che le tue fatture ami cotanto!