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Que’ dì pieni di fede, in che insegnati
Dal caro mi venian labbro materno
75I portenti onde al ciel siamo appellati!
Di nuovo fean di me poscia governo
La incostanza, gli esempi, ed il timore
78Dell’altrui vile e tracotante scherno;
E l’ira tua mertai per tanto errore:
Ma gl’indelebili anni che passaro
81Ritesser non m’è dato, o mio Signore!
Presentarti non posso altro riparo
Che duolo e preci e fè nel divo sangue,
84Di cui non fosti sulla terra avaro
Per chiunque a’ tuoi piè pentito langue.