Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/142


( 140 )

Adorator de’ secoli vetusti
     No, non son io: so che barbarie assai
     Contro a’ fiacchi porgeva arme agl’ingiusti,
     204E alle vendette succedean più guai:
     Ma sfavillar pur si vedean tai giusti,
     Che d’obblio non saran preda giammai:
     Del secol lor vinceano il genio tristo,
     208L’alme träendo a caritate e a Cristo.

Onore a nostra età per fatti egregi,
     Ma non per la calunnia e pel sogghigno,
     Con che vorriansi vilipesi i pregi
     212Di chi fra rozzi oprò saggio e benigno!
     Ogni secolo ha menti onde si fregi;
     Ogni secolo impulsi ha dal maligno:
     Ah! in ogni età da’ cuori ingentiliti
     216Abbiansi laude gli atti a Dio graditi!

A Dio graditi certo erano e sono
     D’alta religïon que’ monumenti,
     Ov’ansio d’impetrar pace e perdono
     220Tutti elèva il mortal suoi sentimenti;
     Ove chi più fu sotto i vizi prono,
     Talor più sorge, e move a’ begli intenti;
     Ove color che già inimici furo,
     224Si rïabbraccian con fraterno giuro.