Adorator de’ secoli vetusti
No, non son io: so che barbarie assai
Contro a’ fiacchi porgeva arme agl’ingiusti, 204E alle vendette succedean più guai:
Ma sfavillar pur si vedean tai giusti,
Che d’obblio non saran preda giammai:
Del secol lor vinceano il genio tristo, 208L’alme träendo a caritate e a Cristo.
Onore a nostra età per fatti egregi,
Ma non per la calunnia e pel sogghigno,
Con che vorriansi vilipesi i pregi 212Di chi fra rozzi oprò saggio e benigno!
Ogni secolo ha menti onde si fregi;
Ogni secolo impulsi ha dal maligno:
Ah! in ogni età da’ cuori ingentiliti 216Abbiansi laude gli atti a Dio graditi!
A Dio graditi certo erano e sono
D’alta religïon que’ monumenti,
Ov’ansio d’impetrar pace e perdono 220Tutti elèva il mortal suoi sentimenti;
Ove chi più fu sotto i vizi prono,
Talor più sorge, e move a’ begli intenti;
Ove color che già inimici furo, 224Si rïabbraccian con fraterno giuro.