E queste e quelli, a varii gruppi onesti,
Van ramingando qua e là pel monte.
Mormoran preci, e i rai tengon modesti, 180Ed in ogni sacel chinan la fronte,
E più si ferman dolcemente mesti
Dove San Carlo ha sue pedate impronte;
E sotto voce ai figli il genitore 184Le virtù narra di quel gran Pastore.
Poscia ciascun pur là s’arresta molto,
Dove il fulcro d’un letto anco si vede:
Il letto fu di Carlo! Ivi quel volto 188Dormì e vegliò quando a lodar la fede
De’ Varallensi a lor si fu rivolto
Dalla Lombarda glorïosa sede.
Oh reliquia onorata! oh quanti ispira 192Di pietà desiderii in chi la mira!
E colà presso, d’un più antico Santo
Venerevole avanzo è custodito:
Un teschio egli è! Chi di facondia incanto 196Effuse da quel teschio ora ammutito?
E chi da quelle or vote occhiaie ha pianto?
Chi cogli sguardi i cuori indi ha colpito?
Caïmo fu! quel forte che volea, 200Ed all’opre ardüissime impellea!