Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/136


( 134 )

» Puossi, gridò, glorificare Iddio,
     » A questi lochi eccelso lustro dando.
     » Ergasi un Santuario in un sì pio,
     60» E sì per inclit’opere ammirando,
     » Che inviti pure il miscredente e il rio,
     » I quai vengan da pria maravigliando,
     » Poscia vinti si sentan dall’incanto
     64» Del Bel, del Ver, del sommamente Santo.

» Puossi! e tristo colui che m’opporrebbe
     » Che opulenta non è questa convalle!
     » Dal voler forte ognor la forza crebbe,
     68» E le ben chieste grazie il Signor dàlle.
     » Più costante di noi popol non v’ebbe,
     » Zelo non fia ch’indi all’impresa falle:
     » Dìam chi l’or, chi le braccia, e chi lo ingegno,
     72» E di Dio monumento alzerem degno ».

In tal guisa ispirato predicava
     Il reduce da’ liti Palestini,
     E col robusto dir comunicava
     76Negli altrui cor suoi palpiti divini.
     Universale un plauso s’elevava
     Primamente da’ borghi più vicini,
     Poi rapido quel plauso si diffonde
     80Pur tra fedeli di lontane sponde.