Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/135


( 133 )

Tutelare di Sesia Angiol gentile,
     Come nobile e vaga è tua vallea!
     Qual v’ha Meandro all’acque tue simìle?
     36Qual altra auretta i cor tanto ricrea?
     E come, fuor del consüeto stile,
     Qui il villanel di belle arti si bea!
     Qui leggiadri pittori ebbero cuna,
     40E lor opre Varallo in copia aduna.

Ma più di tutti i Varallensi egregio
     Di virtù per la forte orma stampata
     Fu il buon Caïmo ch’or sull’are ha pregio,
     44Ei che alla valle nova gloria ha data,
     Ei che v’aggiunse così fregio a fregio,
     Che da’ secoli andasse indi ammirata.
     Umil cappuccio lo coprìa, ma ardente
     48D’alti pensier gli rifulgea la mente.

Caïmo giovin mosse in Terra Santa,
     Poi tornò pien di rimembranze il core,
     Ed ambìa che sua terra tutta quanta
     52Innalzasse le brame al Crëatore;
     Ed era di color, cui non va infranta
     La volontà da inciampi o da timore.
     Ardüissima cosa immaginossi,
     56La predicò, la volle, e gridò: « Puossi! »