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No, non è tal la verità, ma ad onta
     Delle sue spine amabile è la rosa,
     E l’alma luce immense gioie impronta,
     12Benchè talor dardeggi anco dannosa;
     E il passegger che faticando monta,
     Pago sovra le balze indi si posa;
     E benchè abbondin gli empi in sulla terra,
     16Frode non è per ogni dove o guerra.

L’ipocrita, ahi! s’accosta anco all’altare,
     Ma i non infinti quell’altar migliora:
     Ogni spirito umano, alto o volgare,
     20Pervertesi dal dì che più non òra;
     Ed in ogni uso della Chiesa appare
     Celeste senso che a virtute incuora.
     Chi d’amor sante preci insania crede,
     24Quai vuol foggiarle, e non quai son, le vede.

Voi pur, voi pur siete di scherno oggetto,
     Famosi Santuarii, ove i credenti
     Peregrinando anelan con diletto,
     28Sebben plebee taluni abbian le menti.
     Menti han plebee, ma candido l’affetto,
     E l’esempio comun li fa più ardenti.
     O Santuarii, abbiatevi il mio canto:
     32Io ne’ delùbri di Varallo ho pianto!