E vinse Alarico,
E in fiamme andò Roma,
E tutta la stirpe
Latina fu doma!
E invan quegli oppressi 360Dell’Itala terra
Dicean: « Fummo grandi
» In pace ed in guerra! »
Disgiunte da forza
Di mente e di cor,
Le voci orgogliose 366Schernìa il vincitor.
E fama narra che la pia Sibilla
Per le italiche sponde ramingando,
Molle sovente avesse la pupilla 370Sui rei trionfi dell’estranio brando:
Chiesta venìa talor se una favilla
Prevedesse di scampo, e come, e quando;
Ed allor rispondea più corrucciata: 374» Stirpe forse vegg’io dal fango alzata? »
Inteneriasi poscia, ed agli afflitti
« Luce, dicea, non fulge or di speranza!
» Ma da viltà cessate e da delitti, 378» E crescete ad onor la figliuolanza.