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» Vaticinio d’obbrobrio e di morte
     » All’iniqua Regina del mondo!
     » Sette giorni, e poi veggo giocondo
     335» Qui sue fiamme Alarico gettar!
          » In tre parti ecco Roma divisa:
     » Un’intera, altra mezzo abbattuta;
     » La maggiore ecco fumiga muta
     339» Sovra l’ossa che un dì l’abitàr ».

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Dell’antica Sibilla al disperante
     Grido colpiti di spavento, alzaro
     Miserevol lagnanza i cittadini,
     E a lei diceano, e al cielo: « Onde su noi,
     » Onde su figli così orrendo fato? »
          Guardolli la inspirata, e lungamente
     346Tacque fremendo, indi il silenzio ruppe:

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» Onde mova sì fera condanna,
     » O perversa d’eroi discendenza!
     » Più da voi di virtù la credenza
     350» A’ figliuoli trasmessa non fu!
          » Non v’è popol che piombi in rovina,
     » Se non dove s’innalzi tal prole
     » Che non sa, che non può, che non vuole
     354» Fuorchè oltraggio ed obblio di virtù! »