Grazie, amabile Ingegno divino,
Che, in donarci i duo cari parenti,
Vuoi che sorga gentil nelle menti 206Armonia di contrarie virtù!
Tutti grazie a te rendano i figli
Che gustar de’ parenti l’amore!
Ed ai mesti orfanelli, o Signore, 210Notte e dì padre e madre sii tu!
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Quanta in un padre e in una madre splende
Luce emanata dall’Eterno Iddio! 213D’affetto pari al lor niun cor s’accende.
A’ genitori miei come poss’io
Render le gioie prodigate e il pianto, 216E gli esempi, e i consigli, e il pregar pio?
Troppo sovente immemor fui del santo
Senno che ad essi per me il Ciel largiva, 219E baldanzoso i lor dettami ho franto.
Ma se per vie superbe io mi smarriva,
Cercando il ben dove il Signor nol pose, 222E di mondani sapïenza ambiva,