Vedi la vergin titubante e priva
D’ogni ardimento, simile a cervetta
12Che intorno guata, e de’ perigli è schiva.
Chi nella fievol, timida animetta
Opra mutazïone inaspettata,
15Quand’è fra il coro delle madri eletta?
Di progenie d’Adamo al ciel chiamata,
Grave è il sen della dianzi paventosa,
18E il pondo regge da dolor cruciata.
Ed il porta con forza generosa!
E dopo un figlio compro a tanto prezzo
21D’orrende angosce, altri portar pur osa!
Oh di strazii mirabile disprezzo
In creatura sì gentil, che solo
24Parea nata de’ fiori al molle olezzo,
Onde bëasse a lei d’intorno il suolo
E le dolci aure còl suo bel sorriso,
27E morisse alla prima ombra di duolo,
Per destarsi felice in Paradiso!
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