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          Chi vive puro, i grandi
     Proponimenti inforza a quella vista,
     E chi traea nefandi
     I giorni suoi, sogguarda e si contrista:
     D’ognuno a tal pensiero
     701Scossa è la mente e richiamata al vero!

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Ma poichè il più giulivo e il più dolente
     Fra quanti riti a noi la Chiesa espone,
     Ha in sè di grazia spirto onnipossente,
     705Che al cor favella ed a virtù dispone,
     Star giammai non si vegga ivi il credente
     Col vil sorriso che a bestemmia è sprone:
     Ne’ templi e fuor de’ templi ogni atto pio
     709Puote e debbe nostr’alme alzare a Dio.

V’amo, o pompe divine! e prego il Cielo
     Ch’io mora in patria ove sien usi santi,
     Ove alla tomba il mio corporeo velo
     713Dato non sia da ignoti o da sprezzanti,
     Ma pochi amici con pietoso zelo
     Seguano la mia bara salmeggianti,
     E valga sì de’ lor sospiri il merto,
     717Che tosto siami il sommo regno aperto!