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          Io tutte v’amo, quante
     Istituì la provvidente Chiesa
     Processïoni sante!
     Sol per la mente a basse cose intesa,
     Il senno dell’altare
     653Non benefizio, ma stoltezza appare.
    
          Io v’amo, o pompe! ed amo
     Pur la più mesta; quella in cui giacente
     Nel feretro seguiamo
     Il simil nostro, che di nobil ente
     Sulla terra mutossi
     659In carne data a’ vermi e in poveri ossi.
    
          Oh commovente gara
     Il congregarsi ad onorar per via
     La sventurata bara!
     L’alzare ancora in funebre armonia
     Un voto pel fratello,
     665Di cui le spoglie inghiottir dee l’avello.
    
          Soleasi a’ dì lontani,
     Che barbari a ragion forse son detti,
     Ed in cui pur gli umani
     Portavan reverenza a’ begli affetti,
     Soleasi da’ congiunti
     671Pianto sacrar solenne a’ lor defunti!