All’ansio mover della schiera è meta
Il tetto di fratello o di sorella,
498Cui forse morte è già da Dio decreta.
E talor quell’afflitta anima in bella
Giace magion, che al volgo ivi stupito
501Rammemoranza d’alte gioie appella.
Allor più d’un fra gl’infimi è colpito
Dal sentir ch’è pur cosa egra e mortale
504Uomo a sorti sì splendide nodrito.
E tra sè dice: « Ai fortunati oh quale
» Stolta invidia portai, se tutti dee
507» Involver duolo ed esterminio eguale! »
E mentre le atterrite alme plebee
Il vil livor depongono, e commosse
510Pregan per lui che l’ultim’ aure bee,
Con dolcezza rammentan com’ei fosse
Modesto in sua possanza, e come pure
513L’altrui miseria a pietà sempre il mosse.
Ovver tristi rammentan le pressure
Ch’oprate lunghi giorni ha il vïolento,
516Insultando degl’imi alle sventure.