Per le vie con sollecita frequenza
Suona la nota squilla annunziatrice
477Di quel mister d’amore e sapïenza.
E già la donnicciuola, osservatrice
De’ pii dettami, il suo lavor sospende,
480E prega per l’incognito infelice,
E lascia l’officina, e il passo tende
Con altri umili artieri al loco santo,
483E il cereo appo l’altar ciascuno accende.
Ivi ad artieri e a donnicciuole accanto
S’inginocchiano tai, che più cortese
486Hanno il contegno e le sembianze e il manto.
Il vario grado qui sparisce; intese
Tutte quell’alme al Re del Ciel si stanno,
489Che in man dell’uom dalla sua gloria scese.
Sostegno quattro fidi ecco si fanno
Al padiglion, sotto cui l’Ostia viene
492Riparatrice dell’eterno danno.
Escon del tempio, e in meste cantilene
Salmeggiano il bel carme in che il Profeta
495Reo si chiamava, ed estollea sua spene.