In Lidio metro, in meditato carme
Canto Asopico: a te si dee, se questa
Minia città vinse gli Olimpii giuochi. 28Eco, tu vanne
Nella sede, ove alberga in negre mura
Ecate: al padre Cleodàmo arreca
La nobile novella, allor che il vedi, 32Che il figlio suo
Cinse la chioma giovanil d’un serto,
Che meritò ne’ generosi ludi,
Entro del seno della glorïosa 36Città di Pisa.
VII. Pitia. A Megacle Ateniese vincitore con la quadriga.
Dei possenti Alcmeonidi,
Che riportâr delle quadrighe il vanto
Narriam, ma Atene esimia 4Il fondamento gitti al nostro canto.
Qual diva casa o patria
Da me chiamare si potria più chiara
Di questa in tutta l’Ellade? 8Ogni cittade dalla fama impara
Quali essi sieno, o Apolline,
I cittadini figli d’Eretteo.
A te questa prosapia 12Già l’ammirando Pitio tempio fèo.