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Ahi! breve il frutto allietaci
     Del fiore giovanile
     Allo splendor simìle
     Del fuggitivo sol.
Ma tosto dileguatasi
     La dolce età, conviene
     Meglio il morir! le pene
     Piombano allora in cor.
E chi l’aver consumasi
     D’inopia tra gli artigli,
     Chi brama aver dei figli.
     E senza figli muor.
Altri da morbo assiduo
     Sen giace afflitto in core.
     Gran copia di dolore
     Giove sull’uom versò.


III.

Giove a Titon1 concesse
     Vecchio essere immortale,
     Ma la vecchiezza è male
     Più grave del morir.


IV.

Sudor copioso inondami,
     Agghiaccio di spavento,


  1. Amante dell’Aurora, che vecchissimo fu mutato in cicala.