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Chè del più caro vate alle Muse,
  D’Omero, l’ossa sono qui chiuse.


97. Di Arabio Scolastico.

Sulla statua di Arianna

Straniero, Arianna in sasso non toccare,
  Perchè Tesèo non balzi a ricercare.

98. Di Senocrate sulla statua di Mercurio.

Mercurïo di legno un tal pregava,
  E quei legno restava.
  Ei l’alzò, l’atterrò,
  E quello allor versò,
  Infranto, di bell’oro onda fluente.
  Giova ingiuria sovente.

Cinque piedi avrai di terra,
  Quando estinto giacerai:
  Della vita non godrai,
  Nè più il sol ti splenderà;
Onde, Cincio, orsù di Bacco
  Bevi tazza generosa,
  E Bellissima un sposa
  Stringi fervido sul cor.
Se immortal di sapïenza
  Posseder tu il raggio vanti,
  Gli Zenoni ed i Cleanti
  All’Averno anch’ei balzâr.