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De’ Greci a capo Pausania, spento
     Il Medo, a Febo alzò tal monumento.




Questo innalzâr di Grecia i salvatori,
     Che dal servaggio fur liberatori.




Dell’illustre Megistia è il monumento
     Questo: nel varco dello Sperchio lui
     Uccisero i Persiani. Era indovino,
     Ma, pur veggendo le imminenti Parche,
     Non volle abbandonar di Sparta i duci.




Straniero, abitavam la popolosa
     Cittade di Corinto: or tutti insieme
     N’ha Salamina, l’isola d’Ajace.
     Qui le Fenicie e le Persiane navi
     Prese, e pugnando superati i Medi,
     A Grecia sacra noi demmo salute.




Salvete, o fortissimi,
     Che in guerra pugnaste,
     D’Atene voi giovani,
     Che gloria mercaste
     Spingendo i destrier.