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MATILDE


romanza


La fronte riarsa,
     Stravolti gli sguardi;
     La guancia cosparsa
     D’angustia e pallor:
               Da sogni bugiardi
     Matilde atterrita,
     Si desta, s’interroga,
     S’affaccia alla vita,
     Scongiura i fantasmi
     Che stringonla ancor:

«Cessate dai carmi;
     Non ditelo sposo:
     No, padre, non darmi
     All’uomo stranier.
               «Sul volto all’esoso,
     Nell’aspro linguaggio
     Ravvisa la sordida
     Prontezza al servaggio,
     L’ignavia, la boria
     Dell’austro guerrier.

«Rammenta chi è desso,
     L’Italia, gli affanni;
     Non mescer l’oppresso
     Col sangue oppressor.
               «Fra i servi e i tiranni
     Sia l’ira il sol patto. —
     A pascersi d’odio
     Que’ perfidi han tratto
     Fin l’alme più vergini
     Create all’amor.» —