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Oh ventura! e allo straniero,
   Che il piè grava sul tuo collo,
   21Pose il buio nel pensiero,
   La paura dentro il cor;
   Come vittima segnollo
   24Al tuo vindice rancor.

Gridò l’onta del servaggio:
   Siam fratelli; all’arme! all’arme!
   27Giunta è l’ora in cui l’oltraggio
   Denno i Barbari scontar.
   Suoni Italia in ogni carme
   30Dal Cenisio infino al mar.

— Tutti unisca una bandiera —
   Fu il clamore delle squadre,
   33D’ogni pio fu la preghiera,
   D’ogni savio fu il voler;
   D’ogni sposa, d’ogni madre
   36Fu de’ palpiti il primier. —

E Clarina al suo diletto
   Cinse il brando; e tricolore
   39La coccarda sull’elmetto
   Di sua man gli collocò:
   Poi soffusa di rossore,
   42Con un bacio il congedò.

Ma indiscreta sul bel volto
   Una lagrima pur scese:
   45Ei la vide; e al ciel rivolto
   Diè un sospiro e impallidì: —
   E la vergine cortese
   48Il guerriero inanimì:

«Fermi sieno i nostri petti;
   Questo il giorno è dell’onore:
   51Senza infamia a molli affetti
   Ceder oggi non puoi tu.
   Ahi! che giova anco l’amore
   54Per chi freme in servitù?