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     Son questi? È questo il popolo
     Per cui con affannosa
     Veglia ei cercò il periglio,
     Perse ogni amata cosa?
     È questo il desiderio
     Dell’inquïeto esiglio?
     Questo il narrato agli ospiti
     Nobil nel suo patir?
     
     Ecco, infra loro il teutono
     Dominator passeggia;
     Li assal con mano avara;
     Li insidia; li dileggia:
     Ed ei tacenti prostransi,
     Fidi all’infame gara
     Di chi più alacre a opprimere,
     O chi ’l sia più a servir.
     
     In tante fronti vacue
     D’ogni viril concetto,
     Chi un pensier può ancor vivo
     Sperar d’antico affetto?
     Chi vorria farvel nascere?
     Chi non averlo a schivo
     Come il blandir di femmina
     Sul trivio al passeggier?
     
     Lesto da crocchio a crocchio
     Il volator trapassa;
     E gl’indaganti sguardi
     Su quel, su questo abbassa.
     I bei presagi tornangli
     Ad uno ad un bugiardi;
     Pur vola e vola, e indocile
     Discrede il suo veder.
     
     Colà una donna? Ahi, misera!
     Qual caro suo l’è tolto?
     Non è dolor che agguagli
     Quel che l’è impresso in volto.