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Ma la via ch’io mi scelsi, fu santa.
Ma il dover ch’era il mio, l’ho compiuto.
Questo dì ch’io volea, l’ho veduto:
Or clemente m’accolga Chi ’l fe’!
Qualche volta, pensose la sera,
Mi rammentin le donne ai mariti:
Qualche volta ne’ vostri conviti
Sorga alcuno che dica di me.
— In parole fu acerbo con noi
Fin che Italia nell’ozio si tenne.
Quando il giorno dell’opre poi venne,
Uno sguardo egli intorno girò;
Pose in lance il servaggio e la morte;
Eran pari; — e a Dio l’alma commise:
In Pontida il suo sangue promise;
Il suo sangue a Legnano versò.—
IV
Era sopito l’Esule;
Era la notte oscura.
Il sogno erano agnelle
Vaganti alla pastura;
Campi che leni salgono
Su per colline belle;
Lontano a dritta ripidi
Monti, e altri monti ancor;
Dinanzi una cerùlea
Laguna, un prorompente
Fiume che da quell’onde
Svolve la sua corrente.
Sovra tant’acque, a specchio,
Una città risponde;
Guglie a cui grigio i secoli
Composero il color;