S’ei dorme, i suoi fantasimi
Sono l’Italia; e vanno
Baldi ne’ sogni, o abbietti,
A suscitargli affanno;
E le parventi assumono
Forme e gli alterni affetti
Or dai perduti secoli, 32Or dalla viva età.
Era sopito l’Esule;
Era la notte oscura;
Con lui tacea d’intorno
L’universal natura
Presso a sentir la gelida
Ora che è innanzi al giorno;
Quando il pensier su l’andito 40Un uom gli figurò.
Dato ha il cappuccio agli omeri,
Indosso ha il lucco antico;
Cinto è di cuoio, e viene
Grave, ma in atto amico;
Trasfuso agli occhi ha il giubilo
Come d’un’altra spene;
La sua parola è folgore: 48Dirla oggimai chi può? —
L’han giurato. Li ho visti in Pontida
Convenuti dal monte, dal piano,
L’han giurato; e si strinser la mano
Cittadini di venti città.
Oh, spettacol di gioia! I Lombardi
Son concordi, serrati a una Lega.
Lo straniero al pennon ch’ella spiega 56Col suo sangue la tinta darà.
Più sul cener dell’arso abituro
La Lombarda scorata non siede.
Ella è sórta. Una patria ella chiede
Ai fratelli, al marito guerrier.