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Nè detto avea: — Signore, ci consola, —
Che un piombo le ruotò su le cervella!
Alzò la poveretta al ciel le braccia,
Poi cadde giù tra ’l sangue con la faccia.

Han sepolto Manin lontano tanto,
E abbiamo a San Michele il campo santo!

Oh Dio! che mi si turba la memoria,
E non posso più dir quel ch’ho nel core:
È qui ogni croce una pietosa istoria,
L’istoria del martirio e dell’amore:
Di Mestre, e di Marghera è qui la gloria,
Del Ponte alla Laguna è qui ’l valore:
Questo è il luogo più bel del cimiterio,
Qua Rosaroll sta scritto, e là Poerio.

Han sepolto Manin lontano tanto,
E abbiamo a San Michele il campo santo!

Ma intanto giace fuor del suo bel nido
Chi a morir qui con tutti era disposto:
Io ’l veggo ancor da Canareggio al Lido,
Per tutto il veggo e gli siam tutti accosto:
Sento ancora nell’anima il suo grido:
— Resisterà Venezia ad ogni costo; —
Venezia rispondea tutta risorta:
Ogni viltà convien che qui sia morta. —

Han sepolto Manin lontano tanto,
E abbiamo a San Michele il campo santo!

Se non si può la fossa, almen la croce:
Vi porremo i tre nomi uniti insieme!
Chi fu il primo ad alzar per noi la voce
Non potè dirci le parole estreme:
Chi ci volea salvar dall’ugna atroce
Andò altrove a spirar l’ore supreme:
Ma questa è crudeltà troppa crudele...,
Manin non ha sua croce in San Michele.