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     Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro
Un giovin camminava innanzi a loro;
25Mi feci ardita, e presol per la mano,
Gli chiesi: — Dove vai, bel capitano?
Guardommi, e mi rispose: — O mia sorella,
Vado a morir per la mia Patria bella! —
Io mi sentii tremare tutto il core,
30Nè potei dirgli: — V’aiuti il Signore! —

     Eran trecento: eran giovani e forti:
          E son morti!

     Quel giorno mi scordai di spigolare,
E dietro a loro mi misi ad andare:
35Due volte si scontrar con li gendarmi,
E l’una e l’altra li spogliar dell’armi:
Ma quando fûr della Certosa ai muri,
S’udirono a suonar trombe e tamburi;
E tra il fumo e gli spari e le scintille
40Piombaron loro addosso più di mille.

     Eran trecento: eran giovani e forti:
          E son morti!

     Eran trecento, e non voller fuggire;
Parean tremila e vollero, morire:
45Ma vollero morir col ferro in mano,
E innanzi ad essi correa sangue il piano.
Finchè pugnar vid’io, per lor pregai;
Ma a un tratto venni men, nè più guardai...
Io non vedeva più fra mezzo a loro
50Quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro!...

     Eran trecento: eran giovani e forti:
          E son morti!

Luigi Mercantini.