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Sol tra catene — (libero
     Nell’agonia cresciuto) —
     Sovra la fronte squallida
     Discende e va perduto,
     Sull’affannoso petto,
     Sol doloroso letto,
     In mezzo all’ombra, il crin.

Scarso è ’l cangiar dell’aëre
     Che in petto gli respira;
     Attorno al fianco un duplice
     Cerchio di ferro il gira,
     In ceppi è la sua mano,
     Nè alcun consorzio umano
     Lenisce il suo dolor.

Ma questa notte è l’ultima,
     Notte, per lui, di duolo;
     Il travagliato spirito
     Sta per levarsi a volo;
     E in sì fatal momento
     In torbo avvolgimento
     Nuotano i suoi pensier!

« — Quando l’inesorabile
     «Parola udii, vent’anni!
     «Non io credei sorvivere
     «A tanta ora d’affanni;
     «E il duol che m’ha consunto,
     «Il termine raggiunto
     «Del mio soffrire ha già.

«Ecco, redento ai palpiti
     «Del sen paterno io sono!
     «Le nostre piaghe il balsamo
     «Asterga del perdono,
     «Or che la man pietosa
     «Soavemente posa
     «Qui del tuo figlio in sen.