3Qual là nel seno dell’Egeo sonante
La fatidica Delo ondeggiar pare,
Muoversi intorno all’asse suo costante
Tu ’l vedi per l’immenso aereo mare:
Entro le valli impresse ancor le tante
Tracce tu scopri di Anfitrite, e a chiare
Note narranti i monti, come tutti
Anch’essi figli sien dei marin flutti.
4D’uopo non è, che predatore audace
Al Ciel tu salga per rapirne i rai,
Nè quindi il rostro d’avoltor vorace
Nuovo Prometeo provocar dovrai;
Però che tu più industre ove a te piace
Vibrar dal sen di ardente vetro sai
Le fulgenti saette, che per l’etra
Già versa il sol da l’aurea sua faretra.
5Che non ti lice! Giove aduna invano
Le nubi, e in mezzo ai turbini s’aggira
Col tonante suo cocchio, in fragor vano
E imbelle sciolta tu ne accheti ogn’ira:
Pien di stupor quel Dio fuor de la mano
Svïato uscir il fulmine si mira,
Che dove un ferro il trae sen va leggero
D’un uom mortale a secondar l’impero.