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ESSENDO IN VERONA


SONETTO


Spesso su l’ali del pensiero io volo
     La dolce a riveder mia patria sede,
     E godo udir che là m’invita e chiede
     De miei più fidi amici eletto stuolo;

Ma spesso ancora un tormentoso duolo
     Oh Dio! mi assale, e mi percote e fiede,
     Qualora io penso che lontano il piede
     Torcer dovrò da questo amabil suolo.

O soave al mio cor suolo felice!
     O superba Città, che di amor sei
     E di bellezza, e di virtù soggiorno!

Se qui sempre abitar a me non lice,
     Se ancor lontana andrò, gli affetti miei
     Sempre però verranno a te d’intorno.