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gareggiare tra loro dell’onore di frequentarla, di leggerle l’opere loro, di scriverle dotte lettere, e non per forza di sua presenza e di sue attrattive, ma per lungo tempo eziandio nella sua lontananza. Potrei citarvi il nome di2 molti, che anch’oggi per gran volumi dipoi pubblicati hanno fama autorevol tra noi, e bastivi saper che tra questi non ultimo fu quel lor patriarca, quel Proteo d’ogni letteratura, quel Jerofante di tutti gli Autori, quell’idolo della Francia, e per Lei dell’Europa pedissequa, quell’Eucelado infine che fe’ guerra al cielo, sì quel Voltaire le tributò suoi versi, e ciò non nel solitario Ferney, ove anch’io n’ebbi qualche onore, ma nel mezzo de’ suoi parigini trionfi, che giunsero poco appresso a soffocarlo, cornei predisse sotto al peso della sua gloria.

Di tutto questo n’abbiam le prove ne’ monumenti da Lei serbati, e in varie sue poesie scritte in quel tempo di tanto vortice rapitore della quiete e dell’applicazione, non sol per gli ossequj de ’ letterati, ma pel concorso di gran personaggi, d’ambasciadori, di ministri ad onorarla.