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PARTENDO DA VERONA

ALLO STESSO


SONETTO


Ninfe che questo fiume in guardia avete
     Amate Ninfe a voi chieggo perdono
     Se pria ch’io parta vegno ancor le chete
     4Vostre rive a turbar con rauco suono.

Deh se qui intorno spaziar vedrete
     Colui talvolta onde traffitta io sono,
     E note ricercar gioconde e liete
     8Su la cetra che diegli Apollo in dono;

Ditegli che mentr’ei con dolci accenti
     Oneste piagge innamora, io lunge, oh Dio
     11Sola mi struggo in gemiti e lamenti!

Ditegli che con voci al pianto miste
     Nel fiero istante in cui vi dissi addio
     14Ripeter solo il nome suo mi udiste.