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com’egli era negli orti del Parnaso, ed egregio coltivatore di poesia e d’ogni nobil sapere? Guidolla pertanto allo studio dell’italiano linguaggio, fondamento primario d’ogni stile, e le fece trascrivere di sua mano le più belle composizioni del nostro secolo, e de’ gran maestri antichi, le quali serbava Ella tra i suoi letterarj tesori, godendo noi di misurar dalle mosse lo spazio trascorso per arrivare alla meta, ove siam giunti ad ottener la corona. Colse di poi cammin facendo i fior più eletti dell’altre lingue ad arricciarne la sua, e prima que’ della prima maestra la Latinità non per iscuola minuta e lenta, per cui han le donne dagl’ignari moderni la taccia, quasi siano di polvere pedantesca imbrattate, ma nelle versioni migliori odorando quella fraganza d’immortalità, che spirano i Virgilj, gli Orazj, i Tibulli, e che sentiamo, principalmente di questo, ne’ dolcissimi e molti versi di Lei. Tentò pure, benchè mal la salute troppo debole le arridesse, di conoscer l’inglese linguaggio, per seguir gli usi, benchè sì avverso al latino, e di tanta barbarie tinto, ma illustre fatto da