Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/150

138

     Te al mio fianco veder, scherzar con teco,
     Con teco ragionar, udir tuoi detti
     Con cui solevi a’ miei tremanti passi
     Spirar coraggio e lena, allor ch’io presi
     20Il dirupato, e troppo erto sentiero
     Che guida in Pindo, ove non corre un rio,
     Selva, o speco non porge a’ Vati asilo,
     Non verdeggia un ali or che a te sia ignoto.
     Ed oh! splendido tetto, oh amiche mura
     25Che m’accoglieste allor, e che cortesi
     Non isdegnaste udir della mia lira
     Le varie prove ed i primieri accenti
     Che al vostro Genio di sacrare osai!
     Ma di qual nuova insolita allegrezza
     30Or v’odo, o care avventurate mura,
     Tutte piene eccheggiar? qual nuova luce
     Or vi circonda? ond’è che a voi dintorno
     Sulle tremole penne aleggiar veggio
     Stuolo di Amori, e di leggiadri Augurj?
     35Ah! ben sent’io per ogni lato il nome
     Volar di Teodora, il dolce nome
     Dell’amabil Donzella che a bearvi
     Guidano insieme uniti Imene e Amore.
     S’odon cantar già mille voci a gara
     40Qual entro l’alma di costei discese
     Ad albergar da la natìa sua stella